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Tango argentino: cosa stiamo imparando in questo periodo?

Tango argentino: cosa stiamo imparando in questo periodo?

Il messaggio che giornali e televisioni ci stanno dando quotidianamente è che siamo in guerra… in guerra contro un nemico invisibile, il Covid 19. E se un tempo si andava in guerra con elmetto e baionetta ora si va in guerra con visiera, guanti e mascherina.

Ma chi è il nostro nemico?
 Il messaggio chiaro che i media ci stanno dando è che il nemico è il prossimo, le altre persone: chiunque può infettarti, chiunque può essere contagioso anche se non presenta sintomi.
Il “distanziamento sociale” è fondamentale, ripetono costantemente i virologi, epidemiologi, tuttologi, star televisive di prima e seconda serata… E’ fondamentale proteggersi sempre con guanti e mascherine che dovremmo sempre indossare quando usciamo di casa così come si indossano le scarpe.

Molti italiani sono terrorizzati. Alcuni hanno fatto scorte di cibo e carta igienica, come se fosse scoppiata la terza guerra mondiale, e si chiudono nel bunker di casa, luogo secondo loro sicuro e inaccessibile al virus. Altri passano le giornate davanti allo smartphone, leggendo il bollettino di guerra con i numeri dei morti e dei contagiati.

Ma quanto può durare tutto ciò? 
I virologi, epidemiologi, tuttologi, star televisive di prima e seconda serata non ne hanno idea: talvolta litigano tra loro per primeggiare in visibilità sui media ed i pareri sono spesso discordanti. Alcuni ripetono, come un mantra, che questa emergenza sarà finita solo quando sarà disponibile un vaccino… detto in altri termini: solo la scienza farmacologica ci potrà salvare.

Mi sarei immaginato che in questi due mesi di quarantena qualche medico durante le interviste televisive esortasse gli italiani a sostenere/rinforzare il proprio sistema immunitario, che è proprio la fortezza che ci protegge dal nemico (per usare sempre un paragone bellico), offrendo consigli concreti al riguardo…ma sono stato un inguaribile ottimista: nessuna parola. L’unico mantra è stato: chiudersi, barricati in casa.

Che riflessi/che conseguenze può avere tutto ciò nel mondo degli appassionati di tango argentino?  Nel mainstream si è parlato, molto incautamente a mio avviso, di “guerra in corso”… il giorno che ci sarà concesso di ritornare a ballare, ossia quando il governo giudicherà globalmente azzerato o molto basso il rischio contagio, con che spirito abbracceremo il nostro partner? Abbracceremo chiunque o rifiuteremo gli abbracci dagli sconosciuti? Balleremo terrorizzati e temeremo il “fatidico” colpo di tosse del nostro partner o della coppia vicina?
Mi chiedo se questi mesi di forzata solitudine, negata socialità, distanziamento sociale obbligatorio ci impediranno di ritrovare il piacere dell’abbraccio…. in questi mesi in molti è esistita solo la prima persona singolare mentre il tango ci chiede di vivere e intendere ogni cosa nella prima persona plurale . Nel tango non esiste l’IO, esiste solo il NOI.
Noi come coppia e noi come somma di tante coppie che ballano insieme in milonga.
Il tango argentino è un ballo sociale per natura..e la socialità è un valore! Grazie all’altro io arricchisco me stesso, l’altro non è un nemico (potenziale untore) ma rappresenta la possibilità di generarmi emozioni, pensieri, sentimenti… e io credo che noi possiamo vivere una vita più ricca se in relazione agli altri e non nell’isolamento.    
L’abbraccio del tango, il contatto tra due corpi danzanti ha, a mio avviso, grandi potenzialità per il benessere psico-fisico… come potremo gustarcelo se ancora terrorizzati del rischio infezione?

Nessuno sa quando sarà possibile tornare a ballare in milonga…. ma un giorno accadrà! Ci sarà nuovamente concesso di tornare a ballare e ci saranno date sufficienti rassicurazioni relativamente al rischio di contagio da Covid 19.
 Il mio invito, per quel giorno, è di ricordarci il valore della socialità, nello sviluppo di noi esseri umani,  senza in nessun modo biasimare chi invece avrà paura e non se la sentirà di tornare a ballare, perché anche quei sentimenti meritano assoluto rispetto.
E spero che a molti, dopo mesi in cui ci viene negata la socialità, se non virtuale, quasi non sembrerà vero poter nuovamente danzare, abbracciati….. riuscendo così a non essere risucchiati dal triste e buio vortice dell’ansia, della paura e del sospetto.

Dario's Vlog 6. Tango argentino: cosa stiamo imparando in questo periodo?

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