Tango argentino

Danza sensibile

Danza sensibile

La Danza Sensibile è un’originale ricerca pedagogica che trova nel movimento il suo mezzo d’applicazione. Nasce nel 1990 dall’incontro di Claude Coldy con una coppia d’osteopati francesi, J.L. Dupuy e M. Guyon. Attraverso la rivisitazione di alcune tappe della Filogenesi,viene offerta la possibilità di rivivere il processo di verticalizzazione compiuto dall’uomo. La pratica cosciente del movimento proposta dalla Danza Sensibile favorisce lo sviluppo personale e offre ad ognuno la possibilità di vivere il proprio corpo con una nuova consapevolezza. Essa si fonda sul rispetto e ascolto dei messaggi del nostro corpo. Nei seminari, il gruppo viene vissuto come luogo di condivisione e di scoperta. Alcuni degli elementi sviluppati attraverso queste pratiche: il radicamento, la presenza, la verticalizzazione, l’orientamento, l’apertura, il senso, il "non-senso", l’espressione di sé, la creatività.
I seminari di Danza Sensibile sono aperti a tutti coloro che possiedono le basi di una pratica corporea e che vogliono farne esperienza : danzatori, attori, insegnanti, terapeuti e tutte le persone che desiderano entrare nell’esperienza del movimento cosciente.

Metodo didattico

La Danza Sensibile propone di vivere la natura del movimento entrando nel suo spessore sensoriale, per poter leggere i messaggi che arrivano, lasciando che, attraverso la propria naturale interpretazione, si generi la creatività.
E' una concezione del movimento e della vita che porta alla scoperta di ciò che si genera nell'istante, nel profondo dell'energia, della memoria corporale, del cuore.
Il lavoro passa attraverso quattro momenti essenziali:

  • ascolto e osservazione
  • mobilizzazione all'interno di diverse qualità energetiche
  • nascita di una danza
  • scambio e condivisione

La Danza Sensibile si pratica in studio e in natura: al mare, nel deserto, in un campo di ulivi.
Sono occasioni per rivivere alcuni impulsi essenziali, all'origine della forma e della struttura della nostra specie, sperimentando l'adattamento come stato di creazione permanente.
Ritrovando nei tessuti muscolari del corpo la traccia dei passaggi evolutivi, si recupera anche il piacere di un movimento essenziale e necessario...profondamente umano.

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